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CENNI STORICI

Sassari Repubblicana

Gli Statuti di Sassari rappresentano la sola fonte della Sassari comunale, conservata in sede locale; la dispersione ha interessato anche i libri delle entrate e delle uscite, registrate da su Notaiu e da su Massaiu del Comune di Sassari. Si articolano in tre libri: il primo riguarda l’organizzazione del Comune e i suoi uffici, la polizia urbana e rurale, il commercio; il secondo, il diritto civile; il terzo, il diritto penale.
Sono pervenuti in cinque copie, ma solo i due codici pergamenacei scritti in gotica testuale italiana risalgono all’epoca della Sassari comunale, quando la città era legata come «comune pazionato» alle Repubbliche di Pisa, prima, e di Genova dal 1294: un codice è in latino ed è privo di datazione; l’altro è in volgare sardo logudorese ed è del 1316, al tempo del podestà genovese Cavallino de Honestis.
Una copia in volgare dello statuto cittadino doveva essere conservata nella curia del Comune, a disposizione di chiunque volesse consultarla.

La stipula della convenzione con la quale nel 1294 Sassari si lega a Genova secondo la formula del Comune podestarile «pazionato» nell’affresco del pittore siciliano Giuseppe Sciuti (1880)
(Palazzo della Provincia, Sassari)

Il capitolo CXXXVII del primo libro degli Statuti di Sassari vietava al podestà in carica di uscire dai confini del distretto della città.

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