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CENNI STORICI

IL PARACAMINO DI ENRICO COSTA

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Il quadro, opera di Enrico Costa, rievoca le vicissitudini delle carte dell’Archivio storico comunale nel corso dei secoli.

Solo un personaggio poliedrico come Enrico Costa (archivista del Comune di Sassari dal 1895 al 1909, scrittore versato nel disegno e nella pittura) avrebbe potuto realizzare il quadro che, emblematicamente, rappresenta le traversie vissute dalle carte dell’archivio storico cittadino. Non a caso, nel dipinto dedicato da Enrico Costa alla distruzione della memoria civica trovano posto, allegoricamente, due monumenti simbolo di una Sassari che scompare con la seconda metà dell’Ottocento: la Chiesa di S.Caterina e l’antico Castello Aragonese.

Il dipinto rappresenta le mutilazioni più grosse subite dall’archivio comunale: per secoli la città ha ricordato la quema de los franceses, l’incendio appiccato alla città dai francesi capeggiati da Renzo Ursino nel 1528, nel quale bruciarono le carte più antiche. Anche la cosiddetta “rivolta del pane” del 1780 contribuì alla dispersione degli atti comunali, distrutti come emblema del potere dalla folla affamata. Ma più di tutto pesarono la negligenza e il disinteresse dell’uomo, che lasciarono le carte civiche in pasto ai ratti e preda degli agenti atmosferici.

Si deve proprio all’opera di Enrico Costa il recupero e il riordinamento del cosiddetto Archivio Antico che abbracciava la documentazione della Sassari repubblicana, aragonese, spagnola e piemontese sino al 1848.

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