statuti sassaresi
RESTAURO VIRTUALE
Il restauro virtuale degli Statuti di Sassari può essere inteso come una costola del lavoro di digitalizzazione che ha portato in evidenza la problematica più che secolare della non leggibilità di alcune annotazioni marginali e di porzioni di testo di sette carte del Codice Sardo – Logudorese e di dodici carte del Codice Latino. Trattate presumibilmente “per mezzo di un acido” – come riferisce l’archivista Enrico Costa nel 1902 – e allo stato attuale ricoperte da una patina di colore marrone scuro, queste carte sono state oggetto di una “riscoperta” sfruttando le metodiche offerte dalla tecnologia più avanzata in materia di “restauro virtuale”; quale l’acquisizione multispettrale agli infrarossi e ultravioletti, che sperimentata in contesti analoghi ha consentito di riportare in evidenza il testo originario.
Il progetto di restauro virtuale degli Statuti di Sassari ha goduto del supporto finanziario di Numera Informatica, società del gruppo BPER operante nel campo dell’archiviazione analogica e digitale, che attraverso un’indagine di mercato condivisa con l’Archivio storico Comunale ha individuato nella TEA s.a.s., società con comprovata esperienza nel settore della diagnostica non invasiva, l’interlocutore idoneo per portare a compimento il progetto.